ADIRA: 2035 non più 2035?

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Cosa sta accadendo negli ambienti della politica comunitaria? Perché il termine “perentorio” del 2035? Perché gli efuels “sì” e i biocarburanti “no”? Perché i costruttori hanno scelto l’elettrico? E il consumatore sta davvero a guardare? E quali saranno gli impatti sul nostro mondo?

Queste sono solo alcune delle domande a cui questo lavoro cercherà di dare risposta. Lo farà senza partigianeria, lasciando al lettore la formazione della propria opinione, ma con l’auspicio di trovarlo “open minded” rispetto alle opportunità che il futuro gli riserverà.

ADIRA, finora, non ha mai affrontato il tema della transizione energetica applicata alla mobilità poiché l’associazione si muove secondo il principio della “neutralità tecnologica”: qualunque sia la tecnologia applicata al veicolo, ADIRA deve determinare le condizioni affinché gli operatori indipendenti siano in grado di manutenerlo e ripararlo, con ciò tutelando anche la libertà di scelta dell’automobilista.

Il presente lavoro passa attraverso il contributo allo sviluppo di un sistema normativo adeguato che argini le “derive” delle case auto e tuteli i diritti dell’aftermarket indipendente.

Quindi ADIRA non ha mai assunto una posizione “pro” o “contro” le nuove tecnologie, né lo farà in questa occasione.

Ciò che intende fare è fornire un’informazione sufficientemente esaustiva per permettere al lettore di comprendere correttamente il contesto in cui si sviluppano i diversi aspetti della questione e farsi, poi, una propria opinione.

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